Intervista a Francesco Angelini

“L’azienda non è solo mia o dei miei figli, ma è di chi ci lavora come dipendente. E di tutti quelli che dipendono dalla salute del nostro business” ha dichiarato il  cav. Francesco Angelini in una lunga intervista a Il Sole 24 Ore.

di Carlo Marroni

Non si può arrivare ad aggredire con questa violenza un padre che ha costruito una realtà aziendale, un'impresa come la nostra. È inconcepibile, mai avrei creduto di trovarmi di fronte ad una situazione come questa, e mi addolora davvero molto». Francesco Angelini risiede da sempre in una grande casa ai Castelli Romani, e non rilascia mai interviste, tantomeno sulle vicende aziendali o tantomeno personali. Ma in queste ore è sotto i riflettori una dura "dinasty" familiare che vede la sua secondo genita Maria Gioella agire contro il padre mettendo in dubbio la sua capacità di intendere e verso la sorella "unilaterale" Thea Paola e il marito Sergio Marullo di Condojanni con l'accusa di circonvenzione di incapace. Una storia di ricambio generazionale che vede di mezzo tribunali, forze dell'ordine e avvocati di grosso calibro, tra cui Franco Coppi e Giulia Bongiorno in difesa degli accusati. Cosa è accaduto? In sintesi: pochi armi fa la figlia più giovane Thea Paola e il marito Sergio hanno assunto la guida della Angelini Finanziaria, la scatola societaria in cima alla catena di controllo di un gruppo internazionale che fattura 1,7 miliardi di euro, produce 150 milioni di utile netto, impiega 5.700 persone e ha due joint venture con Procter& Gamble. Thea, 34 anni, ha il 68% della finanziaria: azioni detenute in "nuda proprietà", con diritto di voto in assemblea ordinaria, mentre il padre ha esclusivo diritto ai dividendi, un caso abbastanza insolito nella finanza familiare. La Finanziaria sta sopra la Angelini Holding, che è la società che esercita direzione e coordinamento sul Gruppo Angelini, con sede a Roma. La governance operativa oggi vede Thea vice presidente esecutivo di Angelini Holding, mentre il marito Sergio Marullo di Condojanni, 42 anni, è amministratore delegato: la "successione" dell'impero farmaceutico tra i maggiori d'Italia è incardinata su loro due. L'altra figlia, Maria Francesca, ha seguito la ripartizione pensata dal padre, accettando una quota del 16% di azioni della Finanziaria e un versamento cospicuo, mentre Gioella respinge il tutto e si affida agli avvocati. Partono le denunce, si attivano i tribunali. E lui, Francesco Angelini, 74 anni, bridgista internazionale e storico gran tifoso della Roma, tanto che stava per comprarla qualche anno fa dai Sensi e l'affare sfumò alla fine, specie dopo la lunga quarantena non è certo nella sua forma fisica migliore («prima andavo in ufficio tutti i giorni») ma risponde puntuale alle domande del Sole 24 Ore nella casa di Grottaferrata sulla querelle familiare e sul presente e futuro del gruppo. 

Come si è arrivati a questo, con una figlia che avanza un'azione legale sulle sue capacità di intendere e per circonvenzione di incapace?
«Non me l'aspettavo certo da una delle mie figlie. Ma sono certo che il sistema di successione che ho finito di disegnare più di due armi fa è stato costruito nell'esclusivo interesse dell'azienda e posso dire anche della famiglia, che ha iniziato 100 anni fa e deve continuare su questa strada.»

Lei ha designato una figlia a detenere la maggioranza, il 68%, quota a cui si arriva in due passaggi, contro il 16 delle altre due. Non ravvisa un'ingiustizia per le altre, come potrebbe apparire?
«Non si è arrivati a questo assetto così all'improvviso. Al di là delle ragioni affettive, Thea ha assunto la maggioranza dopo che erano state verificate le condizioni per la guida aziendale, e questo anche prima che assumesse incarichi mio genero Sergio. E ho avuto consiglieri di prim'ordine, cito per tutti il professor Natalino Irti. Ho ravvisato che Thea avesse le carte in regola per garantire un solido passaggio generazionale, tra l'altro ha studiato biologia molecolare, in linea con quello di cui si occupa la nostra azienda pharma. E anche mio genero Sergio ha un profilo perfetto per ricoprire la carica di ceo».

Insomma, la scelta è caduta sulla più giovane anche se I'età o la primogenitura qua non c'entrano...
«Con la maggiore Maria Francesca c'è un forte rapporto affettivo, ed è contenta di questa soluzione».

La secondo genita non la pensa così..
«Non mi spiego la reazione. E non sono riuscito a parlarle, da più di un anno, neanche indirettamente, nonostante abbia cercato di ricostruire il rapporto. Certo, mi rendo conto che i nostri sentimenti a volte non sono sempre immediatamente chiari e si creano situazioni difficili, ma ho pensato al bene dell'impresa. L'azienda non è solo mia, o dei figli, ma è di chi ci lavora. E di tutti quelli che dipendono dalla salute del nostro business. Vede, sono Cavaliere del Lavoro da molti anni e credo in questi valori, che vanno ben oltre il denaro».

Nonostante le sia stato proposto molte volte non ha mai preso la strada della Borsa. Ma se Angelini fosse stata quotata non pensa che questi problemi sarebbero stati forse evitati?
«Questo lo penso anche io, oggi. Ma abbiamo sempre pensato che non fosse la nostra strada la Borsa, e i fatti fino ad oggi ci hanno dato ragione».

E se sua figlia e suo genero in futuro pensassero di andare verso Piazza Affari, o Wall Street?
«Direi loro di non scartare a priori l'ipotesi, un'apertura del capitale è sempre possibile, ma si vedrà quali saranno le condizioni del momento. Ci sono diverse strade per agire sul capitale».

La Angelini ha una "cassa" di 800 milioni, non ha certo bisogno di capitali, e avete appena ottenuto un prestito da un pool di banche tra cui Intesa e Bnl di 500 milioni. Vi preparate per qualche acquisizione?
«Siamo sempre attenti al mercato e alle opportunità anche a livello internazionale e abbiamo due joint venture con Procter & Gamble che vanno ottimamente. Quella di alleanze strategiche su specifici segmenti di business è una strada che c'ha premiati».
Ora nell'agenda di Francesco Angelini c'è una scadenza, il 14 settembre. Per allora il gip di Velletri incaricherà un medico legale per accertare le condizioni psico-fisiche dell'industriale, per verificarne la capacità di intendere e volere. Intanto, però, il 17 giugno scorso sempre il Tribunale Civile di Velletri, alla richiesta della figlia di nominare un tutore provvisorio, ha deliberato di rigettare l'istanza rinviando la causa al 25 novembre. In sostanza, dopo una visita a casa dell'imprenditore da parte dei giudici, è stato rilevato che «non emergono elementi atti a ritenere che gli atti posti in essere sino ad oggi (...) siano o possano essere stati in qualsiasi maniera pregiudizievoli rispetto agli interessi economici e patrimoniali del resistente stesso e della società dallo stesso amministrata». Già più di un anno fa, nel luglio 2019, Angelini a seguito di una prima denuncia, era stato visitato nella sua casa dalla Guardia di Finanza, alla quale aveva detto - da verbale - che «l'attuale assetto e la ripartizione delle quote sono frutto esclusivo della mia volontà», e di non aver mai ricevuto «pressione psicologica da parte di alcuno né tantomeno da parte di mia figlia Thea Paola e di suo marito Sergio Marullo».

Tra poco più di un mese quindi l'aspetta la perizia...
«Questo davvero non me l'aspettavo. Ma nonostante tutto il dispiacere, perché la famiglia è tutto, posso dire che sono sereno per le decisioni che ho assunto».